La forma dell'acqua

La forma dell'acqua

L’estate è arrivata con tutta la sua forza: sole cocente, temperature da record e quella voglia irresistibile di una doccia fresca o di un bicchiere d’acqua fredda. Ma mentre ci godiamo questi momenti di sollievo, una domanda scomoda si fa strada: e se un giorno l’acqua non fosse più così scontata?
Può sembrare impossibile, vero? Eppure, l’Italia sta già affrontando una crescente crisi idrica. Non è più solo un problema di zone aride o di anni “anomali”: è un’emergenza reale che coinvolge tutti noi — cittadini, agricoltori, imprese — e che rischia di esplodere con l’aggravarsi dei cambiamenti climatici.
E i numeri parlano chiaro, invitandoci a riflettere profondamente:
• secondo ARERA, il 42% dell’acqua che scorre nei nostri acquedotti si perde nel nulla. Una goccia su due, praticamente! E al Sud e nelle Isole questa perdita sale al 49,4%, contro il 33,6% del Nord Ovest;
• quando si parla di interruzioni del servizio idrico, il divario diventa ancora più evidente. In media, ogni cittadino italiano resta senz’acqua per 59 ore all’anno;
• al Sud e nelle Isole, questa cifra schizza a 226 ore (quasi 10 giorni!), mentre al Nord Ovest e Nord Est siamo sotto 1 ora all’anno;
• al Centro, la media è di poco meno di 30 ore.
In sostanza, c’è un vero e proprio “water service divide”: un’Italia a due velocità quando si tratta di un bene vitale come l’acqua. Da una parte, chi gode di un servizio efficiente; dall’altra, chi ogni giorno lotta con rubinetti asciutti, reti obsolete e sprechi insostenibili.
E allora, la domanda che dobbiamo porci è: è davvero accettabile che l’accesso all’acqua dipenda dall’indirizzo in cui si vive?
La politica deve cambiare passo. Non bastano dichiarazioni sporadiche. L’acqua deve diventare una priorità nazionale, un’urgenza da affrontare con decisione. Garantire un servizio idrico equo e moderno non è solo una questione tecnica, ma una questione di giustizia sociale, di diritti fondamentali e di futuro per tutti noi.
Perché l’acqua non è solo un bene naturale: è una risorsa strategica, è salute, è agricoltura, è economia; è l’elemento di un’esigenza infrastrutturale che va riportata in cima all’agenda dell’innovazione. E, soprattutto, è un diritto tutelato dalla nostra Costituzione (art. 9).
Agire adesso non è un’opzione, è un dovere. Perché l’acqua è una risorsa preziosa, vulnerabile e non infinita. Come nel film “La forma dell’acqua” dove in un dialogo tra due dei protagonisti, Giles diceva ad Elisa: "Noi non siamo niente". Ed Elisa rispondeva a Giles: "Noi non siamo niente se non facciamo niente".
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