La scuola, per essere persone e cittadini

La scuola, per essere persone e cittadini

La cosa più urgente che dobbiamo fare nel nostro Paese, se si vuole davvero avere una prospettiva di Paese condiviso, è occuparci dell’istruzione, della scuola, del dare un futuro comune alle nuove generazioni, ai nostri figli, alle ragazze e ai ragazzi.
La scuola non è, e non deve diventare, un esamificio: deve essere il luogo dove ci si conosce, dove si formano le prime comunità, dove si incontrano le differenze, dove si impara a essere maggioranza e opposizione, a prendere posizione su ciò in cui si crede, a essere messi in minoranza, a far valere le proprie ragioni.
Non è solo il luogo delle interrogazioni e degli esami, tutto finalizzato — in modo utilitaristico — a ottenere il miglior voto per poi avere il miglior lavoro possibile.
A scuola si formano le persone. E i cittadini. Purtroppo, lo abbiamo dimenticato. Abbiamo trasformato la scuola — e ciascuno che ha figli può confermarlo — in un luogo dove tutto è funzionale al lavoro che si farà, allo stipendio che si potrà ottenere, al futuro individuale da costruire.
Ma la scuola è tutt’altro: è la comunità che ci troveremo domani, quella che si prenderà cura di noi quando saremo più anziani.
Troviamo insieme proposte comuni. Troviamo insieme la possibilità di un futuro condiviso.
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