"Le #primarie non sono la soluzione né una bacchetta magica ma sono la migliore soluzione possibile. È un modo di fare politica". Ernesto Maria Ruffini, ieri sera dal palco della Festa dell'Unità di Milano, è tornato a rilanciare la necessità di organizzare primarie di coalizione. "Dal 2023 a oggi - ha detto - c'è stato tutto il tempo per preparare il terreno, far venire voglia di primarie anche nelle comunità locali e affrontare anche le regionali in maniera differente. O alle primarie ci si crede o non ci si crede. E se ci si crede, ci si crede fermamente in ogni consultazione popolare, specialmente da parte di una segreteria che è stata scelta proprio con le primarie". "Le primarie sono uno strumento importante, danno la parola agli elettori - ha detto il fondatore dei comitati Più Uno - La stagione delle primarie, quando Prodi divenne il candidato del centrosinistra, fu possibile perché ci si credeva davvero. Nessuna stagione è ripetibile, le stagioni possono anche essere migliori ma bisogna crederci e crederci oggi. Le primarie sono lo strumento migliore che può compensare qualunque sistema elettorale, abbiate il coraggio di affrontarle offrendo la possibilità a tutti di esprimersi. Altrimenti rischiate di commettere lo stesso errore del Partito Democratico americano, che ha saltato le primarie per imporre la candidata contro Trump: scelta dettata dalla supponenza di una classe dirigente convinta di sapere chi fosse la migliore che poi invece ha perso. Non vorrei che si scoprisse tra qualche anno che eravamo una gloriosa macchina da guerra per la seconda volta perché forse non ce ne sarà una terza".